mercoledì 20 marzo 2019

Non datevi per vinti


Il 21 settembre 2018 si è rotta la bolla di sapone nella quale vivevo ed è cominciata per me una caduta libera nella quale ho perso appunti, date di appuntamenti, documenti e una vita spensierata.

La caduta non ha una velocità costante: ci sono momenti di assoluta, terrificante follia durante i quali penso che lo schianto al suolo sia imminente, altri in cui la velocità di discesa scema tanto da sembrare quasi di fermarsi a mezz’aria.

Non c’è una costante neppure nell’alternarsi di queste sensazioni e tutto questo è destabilizzante.

A questo, ovviamente, è seguita una sequela di piccoli, a volte insignificanti e a volte tragici avvenimenti che a leggerli con le carte di una zingara potrebbero voler dire molte cose, ma essenzialmente, così come vuole la tradizione, la corsa verso una fine prematura ed ingloriosa: ho rotto una collana, ho perso un ciondolo, ho scheggiato il vetro dello smartphone.

Mi hanno affidato una pianta, cosa inusuale per me che ho un pollice nero, ma la pianta ha dimensioni tali che abbisognava di un grande spazio, quindi ha vinto casa mia; che poi, vista la mia attitudine a prendermi cura del verde, vinto è una parola grossa.

Con l’attenzione che posso dedicare alle cose durante la mia caduta, la pianta è finita nel posto di casa mia con più spazio a disposizione: il terrazzo. Ad onore del vero, la pianta non è stata abbandonata ma è stata accudita con attenzione, tanto da vestirla con gli appositi teli per l’inverno, il pluriball intorno al vaso, la terra è stata coperta con i giornali e non è stata data acqua in quanto durante il periodo invernale le piante vanno “a riposo” e non volevo certo rischiare che congelasse. Il vaso è stato sollevato dal pavimento.

Penso che di più, cadendo a quella velocità, non potessi fare.

Tempo dopo, in un barlume di lucidità (dev’essere quando ho rallentato più a lungo), ho ritirato la pianta e l’ho messa in un angolo in casa.

Ah!, dicevano tutti, è morta.

Non potevo credere che quella pianta così apparentemente forte, che non aveva neppure perso le foglie, fosse morta.

Dopo tante insistenze, all’arrivo della bella stagione (già, ma quando è stato? Forse alla fine di febbraio ho pensato: non ha più nevicato, non nevicherà più), ho deciso di togliere le foglie ormai rinsecchite ma ancora salde sui rami e spostare la pianta in un posto più caldo e luminoso.

Tutto inutile: in cucina campeggia quello che sembra lo scheletro di un glorioso Ficus Benjamin.

Pensare che lo avevo spogliato e spostato piena di speranza: “con l’arrivo della primavera le radici ancora vive si faranno sentire e finalmente tireranno fuori tutto il loro vigore!”, questo mi dicevo mentre le persone che lo vedevano scuotevano la testa desolatamente come davanti ad un moribondo.

Ieri però, mentre consideravo come avrei potuto disfarmi del cadavere, e guardandolo ancora con speranza e quasi rimproverandogli tutte le cure dedicatigli e che erano andate a finire in un vortice di delusione e vergogna, ho scoperto un piccolo germoglio sulla cima di uno degli spuntoni nudi.


Allora, per festeggiare insieme a lei l’arrivo della primavera, ho acceso ancora della musica ed ho ballato in cucina mentre il risotto si dorava subito prima di cominciare a versarci il brodo per la cottura (ah sì: ieri sera risotto con zucca ed uvetta sultanina).

Altri due piccoli germogli si sono mostrati questa mattina.



Non datevi per vinti, mai.

venerdì 16 febbraio 2018

Passa in farmacia! ovvero: il Banco Farmaceutico

Sabato 10 febbraio ho investito un paio d'ore del mio tempo in una farmacia.


Nessun problema di salute, anzi: ho deciso di rendermi disponibile per la raccolta dei farmaci a favore delle fasce di popolazione che non riescono ad accedervi, e che invece in questo modo potranno usufruirne tramite gli Enti assistenziali della propria città.


Ogni Ente viene convenzionato ad una o più farmacie in cui sono raccolti esclusivamente farmaci senza obbligo di prescrizione.



A parte la sensazione di star facendo qualcosa di buono anziché andare in giro per shopping, è stato bello vedere come molte persone siano disponibili a donare anche poco del loro denaro per aiutare gli altri.



E' proprio vero: i TG ci mostrano sempre solo la parte brutta dell'umanità, mentre in realtà c'è in giro molta più gente buona di quella cattiva.




A riprova di questo, pubblico qui i risultati della giornata, e senza presunzione li commento un po':

 
la prima cosa che salta all'occhio è il valore dei farmaci raccolti... niente affatto male per essere un sabato di Carnevale!



Quello che mi ha resa più felice invece è stato constatare che negli anni il valore della raccolta sia via via aumentato... e non solo!
Osservando per benino le colonne, si nota che il numero dei farmaci è diminuito, contrariamente al valore delle donazioni: questo significa che i clienti non sono stati disponibili a comprare solamente creme all'ossido di zinco e cerotti, ma che certe malattie della pelle come i funghi, certi farmaci più costosi come gli sciroppi per la tosse e gli antidolorifici per il ciclo mestruale hanno finalmente assunto dignità di farmaco importante.

L'esperienza è stata bella, vedere quella scatola riempirsi dà soddisfazione, vi sfido a mettervi in gioco per portare a casa una bella storia da raccontare ai nipoti: candidatevi per il prossimo anno!

Intanto, potete spulciare sul sito del Banco Farmaceutico tutto quello che si può fare semplicemente andando in farmacia: http://www.bancofarmaceutico.org/.

Alla prossima!





sabato 19 agosto 2017

Back home - Il ritorno a casa (Staycation, as they say)

Eccoci qua, a casa.

Siamo tornati lunedì, il 14; la città era vuota, i negozi erano chiusi... ci siamo rifugiati in un supermarket ed abbiamo comprato il minimo indispensabile per sopravvivere qualche giorno.

Negli occhi e nel cuore, ancora la vacanza appena trascorsa: il castello di Lincoln con le sue mura di cinta; il bioparco di Woodside con i rapaci, i rettili ed i lupi siberiani; le spiagge di Cleethorpes e la partita di ben 18 minuti sotto una pioggia torrenziale; il panico di arrivare tardissimo a Londra, e trovare una zona che non avevamo mai visto e che abbiamo subito amato.

I giorni a casa però, ci hanno regalato anche le sensazioni piacevolissime di quella che gli anglofoni chiamano "staycation", cioè la vacanza a casa. 
I ritmi lenti, gli orologi abbandonati, le gite a trovare i nonni, le cene in terrazzo e le serie su Netflix... tra poco finirà, ma ci ricorderemo di quanto è bello stare insieme, non importa se in terre lontane o tra le mura di casa.
Senza avere paura di non riuscire a prenotare nulla per le prossime ferie: c'è sempre la staycation! 😉




Here we are, at home.

We came back on monday, the 14th; the city was empty, shops closed... we found remedy in a supermarket, buying the minimum to survive for some days.

In our eyes and in our heart, still the holiday just finished: Lincoln Castle and its walls; Woodside Park with the birds of prey, the reptiles and the white wolves; Cleethorpes' beaches and the 18 minutes football match under a torrential rain; the frantic panic arriving very very late in London, only to find a still unknown area to love immediately.

Days at home though, have given us also the enjoyable feelings of "staycation".
Slow rythms, wrist watches forgotten somewhere in the bedroom, the trips to see grandparents, dinners on the terrace and Netflix TV series... shortly, it will come to an end, but we'll keep in mind how amusing is being together, no matter if in foreign territories or at home.
We are not afraid of not being able to book anything for next holidays: there's always staycation!😎

domenica 13 agosto 2017

Londra all'improvviso

All'improvviso siamo a Londra.
Beh, non proprio all'improvviso viste le 4 ore di coda in autostrada 😩
Greenwich era ancora sconosciuta, quindi abbiamo deciso di dedicarci a lei, e di rilassarci. Oggi è l'ultimo giorno di vacanza, quindi "take it easy" è il mantra dominante.
Godiamocela! 


Suddenly we are in London.
Well, not so suddenly, after 4 hours queuing on the motorway 🙄
Greenwich was still unknown to us so yes, we decided to stop and get to know it. 
This is our last day of holiday, so "take it easy" is our mantra.
Let's enjoy!


mercoledì 9 agosto 2017

Grimsby vs. Derby

Doveva essere la serata della riscossa: avremmo preso i nostri biglietti e saremmo andati a Blundell Park per vedere l'epilogo della partita che si sarebbe dovuta svolgere ieri sera e che invece è letteralmente naufragata.

Invece no, la partita è stata rimandata al 22 agosto, data in cui noi saremo già tornati a casa 🙄

Eravamo convinti di aver speso un bel po' di sterline per soli 18 minuti di partita, quando chiacchierando col barista della caffetteria del Grimsby Fishing Heritage Centre, questo ci ha detto che ce lì avrebbero rimborsati.... ed è andata proprio così!

Ah!, che bella l'Inghilterra... ☺️



This should have been the rescue night: we would have taken our tickets and go to Blundell Parkto see the epilogue of the match that should have been played yesterday night but that was literally wrecked by tons of water.

But no, the match has been postponed to August 22nd, when we'll be back home.
We were convinced to have spent a nice amount of pounds for just 18 minutes of match, but chatting to the cafeteria boy in Grimsby Fishing Heritage Centre, he told us that the tickets would be reimbursed... and so it went! 

Ah, I so love England! 👏🏻